Previsioni, un po' ottimistiche, sugli eventi prossimi venturi.
Di ottimistico c'è in realtà apparentemente poco, nel senso che i tempi di realizzazione di un sistema basato su un tasso di civiltà stradale al 90% non è cosa che si possa fare domani.
Riflettevo su quella che potrebbe essere una scansione temporale ipotetica dei prossimi anni, che propongo in ordine disordinatissimo.
La premessa del discorso è ovviamente l'assenza di episodi tipo guerre, carestie e pandemie, che potrebbero alterare l'ipotizzato flusso di eventi.
In questo gruppo non ci metto però gli attentati, perché un attentato per esempio alla metropolitana, con mezzi di soccorso bloccati a causa dei motorini sul marciapiede (ogni riferimento...) farebbe cambiare (almeno nel breve periodo) o solo quella zona, o zone più ampie, ma per periodi di tempo limitati all'onda emozionale, poi il rapporto di concausa verrebbe ricordato probabilmente solo dall'infermiere che non riuscirà a salvare qualcuno.
Comunque, entro il 2015 ci sarà un qualche richiamo da parte dell'Unione Europea, o l'avvio di un procedimento di infrazione, in particolare per il diritto negato di spostamento per i disabili.
Conseguentemente, non si tollereranno più auto sul marcipiede, anche in considerazione dell'aumento dei posti auto sotterranei. Allo stesso modo, si sanzionerà anche la sosta di fronte agli scivoli per i disabili.
Tra il 2015 ed il 2020 si lavorerà molto sulla riduzione dell'inquinamento e sulla conservazione del centro storico, sfiorando la seconda infrazione a livello europeo. Sperimentalmente, partirà da qui un largo uso di telecamere, che saranno posizionate su pressoché tutte le corsie preferenziali e nelle isole pedonali.
Il traffico avrà una prima, apparente diminuzione dal 2015, ma solo come circolazione e non come parcheggi, perché la mia auto comincerà a dialogare con le altre auto, scegliendo percorsi alternativi.
Intorno al 2020 si sconfiggerà inoltre quasi del tutto la pratica dei finti permessi per i disabili, presumibilmente con un controllo biometrico legato all'effettivo utilizzo del mezzo.
Entro il 2025 la velocità sarà controllata pressoché ovunque, attraverso lo stesso sistema integrato di telecamere. Ci saranno numerose polemiche sulla possibilità di utilizzare satelliti di controllo per le infrazioni. Alla fine si opterà per un sistema automatico che riconosca solo le più gravi.
Risolto il problema della velocità, si cominceranno a collegare tutti gli elementi, e a ritenere anche le altre infrazioni al codice direttamente legate a problemi di sicurezza, anche se apparentemente non mettono a rischio la vita di nessuno, come i divieti di sosta. Dal 2020, anche prima, si inizieranno a pensare telecamere che sanzioneranno anche i punti statici, ad esempio i divieti di sosta e le fermate degli autobus. E poco dopo ci saranno telecamere sugli autobus, per sanzionare le doppie file.
In sostanza dal 2020 si inizieranno a sanzionare i comportamenti in quanto illegali, e non sulla base di quanto a noi ci sembra che diano fastidio. Questo porterà a qualche iniziale incomprensione tra le nuove generazioni di vigili, le vecchie e gli utenti.
Nel frattempo, sempre dal 2020 la percentuale di coloro che vedono il degrado avrà raggiunto una massa critica, e saranno soggetti considerati legittimi portatori di interessi. Ci sarà un grande sito sul degrado, con una struttura editoriale a livello imprenditoriale. Apparire lì, come cittadini o come amministrazione, sarà l'equivalente di essere "pizzicati" ora da Striscia la Notizia.
Sarà, è vero, molto più facile emigrare, ma saranno molti quelli che rimarranno e continueranno nell'opera di sensibilizzazione e di denuncia. E saranno anche molti i viaggiatori occasionali, che vedendo come funziona da altre parti riterranno sempre più insopportabile la situazione locale. Così come molti stranieri, che vedendo cosa c'è qui lo scriveranno molto più facilmente su un blog di qui, o sulla loro stampa locale, con conseguente brutta figura internazionale.
Miglioreranno anche gli strumenti per interagire con le istituzioni, inizialmente ci sarà un po' di confusione, poi il sistema andrà razionalizzandosi. Aumenteranno anche gli scontenti: intorno al 2020 aprirà il primo sito contro i siti contro il degrado. Ci sarà anche qualche tensione sociale, per esempio tra vicini di casa dell'una o dell'altra "fazione".
Effettivamente, il 2020 segnerà una sorta di spartiacque. Gli strumenti di repressione staranno entrando a regime, e saranno efficacissimi (telecamere), ma la società non li avrà ancora del tutto digeriti.
Frange più estreme attueranno anche qualche sabotaggio, a livello di danneggiamento alle vetture, che però avranno sistemi di allarme più sofisticati, o qualche secchiata d'acqua a chi ci parcheggerà sotto casa sul marciapiede. Saranno comunque episodi isolati.
Dopo il 2020, inizierà ad essere percepito dalle istituzioni un approccio econometrico al fenomeno. Le contravvenzioni, ma soprattutto le rimozioni (realizzabili in maniera molto più veloce e senza la necessaria presenza del vigile e dell'autista che imbrachi la macchina), verranno indirizzate per liberare alcune zone e i flussi quantitativi di traffico.
Ai vigili si affiancheranno, anche prima del 2020, ausiliari privati anche per i divieti di sosta, inizialmente nei punti più critici, poi itineranti secondo un sistema di rotazione. Sarà l'ATAC a premere per questa modifica, più che altro in considerazione delle migliaia di euro persi ogni giorno.
Sempre dal 2020 verranno introdotte le multe proporzionate al reddito, e saranno limitate o rese più onerose le possibilità di ricorso, escogitando un sistema che offra comunque le opportune garanzie (per esempio escludendolo dopo la terza multa in un mese).
Nel frattempo, la rete degli autobus sarà talmente efficente da non poter essere ignorata, anche alla luce dell'alto costo del carburante. Oltre alle metropolitane (nel 2020 ci saranno 4 linee e 2 in costruzione, ma la costruzione sarà tecnologicamente più velocizzata), gli autobus avranno in realtà meno linee (molte saranno accorpate), ma queste avranno frequenze altissime, oltre allo sviluppo di servizi informatici a bordo.
Dal 2030, treni magnetici permetteranno la realizzazione di capolinea lontanissimi dal centro, e l'espansione della città verso zone anche molto lontane.
Nel frattempo, già due generazioni di giovani patentati saranno sulla strada dai primi anni del cambiamento (2010-2015), e i contro-contro il degrado saranno di fatto quasi scomparsi entro il 2030, o quantomeno non saranno organizzati: saranno considerati i "vecchi" di quando si poteva parcheggiare sui marciapiedi.
La semplice visione estetica di cosa è un marciapiede senza motorini, o senza macchine, farà accrescere la consapevolezza di non volerlo permettere sotto casa propria, ma anche di non attuarlo come comportaento generale. Nel 2030, buttare una carta sull'autobus costerà di fatto una decina di occhiatacce e un paio di rimproveri.
Un motorino vicino a una panchina sarà visto come un motorino vicino a una panchina. A livello più generale, si comincerà a pretendere che il proprio isolato sia anche bello e curato, e quindi libero il più possibile da vetture. Questo cambiamento seguirà una logica esponenziale, e di diffusione a macchia d'olio dal centro, dove saranno stati sperimentati i primi interventi di recupero, alla periferia, a partire dal 2020.
Dal 2030, si cominceranno a pensare sistemi di gestione non più basati sul controllo e la repressione, ma sull'auto-regolazione. E qui potrà già esserci un 10% crescente di soggetti che attuerà comportamenti responsabili a prescindere dall'essere controllato o meno. L'avanguardia saranno quelli che sono "stradalmente" nati nel nuovo sistema.
La capacità di organizzarsi, e un miglioramento delle condizioni generali di lavoro e di qualità della vita, riusciranno anche ad abbassare il nervosismo alla guida. Difficile da quantificare, ma diciamo che nel 2035 ci si manderà a quel paese un decimo di adesso. Ma probabilmente le auto saranno anche più oscurate verso l'esterno.
Nel frattempo, le tecniche di costruzione saranno di molto migliorate. Dal 2030-2040 sarà molto più facile, e anche amministrativamente più veloce, decidere di costruire un palazzo. Questo, insieme alle linee superveloci di metropolitana, farà sì che si potrà ripensare la città in termini di delocalizzazione delle attività, attualmente troppo concentrate nel centro.
Intorno al 2050 quelli che ora chiamiamo "problemi di viabilità" saranno quindi, più che risolti, assorbiti in un nuovo assetto architettonico-sociale. La tecnologia, nonostante eventuali resistenze, non potrà non affermarsi, anche alla luce delle comparazioni con gli altri paesi, che saranno più evidenti.
Il 2060 sarà il primo anno senza morti sulle strade.
Sempre in quegli anni, ma poco dopo, verrà inaugurato il bike-sharing (no, speriamo prima).
Foto: Flickr
2008-04-22
Futuroma
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1 comment:
Quanto ottimismo... in fin dei conti, l 2020 è appena dietro l'angolo. Per come la vedo io, forse (e dico forse) nel 2150 avremo mezzi pubblici e infrastrutture adeguati all esigenze del 2008.
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