2008-09-03

Bike-sharing a Prati: cambio di opinione

Bentornati. Nel frattempo, ho cambiato idea sull'estensione del bike-sharing nel quartiere Prati, e quindi non mi sento di favorire nessuna iniziativa in tal senso.

Il motivo principale è semplice: è pericoloso. Farlo in centro è stata una scelta al limite, ma accettabile. Nel quartiere Prati a mio parere non si può fare.

Nel posto e nell'epoca in cui viviamo, non possiamo ragionare in termini di: bicicletta = aumento dei comportamenti virtuosi, perché, come al solito, non stiamo a Helsinki, ma neanche a Ferrara. C'è prima una situazione di emergenza da risolvere.

Mettere panchine, fioriere, scivoli per i disabili in una zona di guerra è certamente una cosa positiva, ma prima devi impiegare risorse per sminare il terreno, sennò la gente esce per strada e muore.

Immettere bici in questo sistema è solo un pericolo per i ciclisti, perché la soglia di (in)civiltà è talmente alta che sarebbero solo una scocciatura, non un buon esempio.

Si potrà fare, se non migliorando la civiltà, che ormai probabilmente per una paio di generazioni ci siamo giocati, migliorando l'infrastruttura, cioè con una rete capillare di piste ciclabili. Attualmente, ci sono sì piste ciclabili, ma sono disunite tra di loro.

Ce n'è una lussuosissima che va da Lepanto a p.zza Cavour, che però non è collegata a quella che percorre v.le delle Milizie, che a sua volta non è collegata a quella che fa via Barletta, che non è ben collegata a quella che fa v.le Angelico.

Devo fare un gradino, attraversare ad un semaforo non ciclabile, eccetera. Il che non sarebbe di per sé grave, ma è un indice della percezione generale del mezzo bicicletta a Roma, e di come questo possa essere buono per la passeggiatina la domenica, al limite: faccio delle piste ciclabili, anche belle (anzi, troppo belle, con gli stessi soldi si potevano fare almeno normali ma più lunghe magari), però non attaccate una all'altra, e che cavolo.

In questa situazione dico no al bike-sharing a Prati, non ce lo meritiamo ed è pericoloso.

3 comments:

Massimiliano Tonelli said...

Adorabile trovare estremisti più estremisti di me. Ma è solo un paradosso, lo so...

Anonymous said...

ma che siamo matti? forse TU non lo meriti il bike sharing in prati, ma ci sono invece persone che lo meriterebbero eccome, le stesse persone che non meriterebbero di vivere in una città sempre più assurda e prepotente, dove nessuna regola di civiltà viene rispettata. queste persone sono una minoranza e quindi, probabilmente, il numero esiguo di stalli e bici che si metterebbero a disposizione in caso di estensione del servizio anche in prati risulterebbero sufficienti ;-)
sul fatto che sia pericoloso direi che è davvero difficile stabilire se in bicic si rischia davvero così tanto di più che a piedi... nessuno protegge chi attraversa sulle strisce pedonali

redazione said...

Ciao, certamente non è che non lo meriti tu, o non lo meriti io. Non lo meritiamo in generale, di media.

Ben vengano iniziative che vadano un po' più avanti rispetto all'ordine costituito, ma qui è un po' troppo, ed è in gioco la vita e la morte, che non ci possiamo permettere di sacrificare, per queste cose. In questo contesto, ogni incidente non sarà una fatalità.

Ho iniziato ad usare il bike sharing in centro, e lì siamo proprio al limite. Per Prati confermo quanto detto.

Non dobbiamo essere tutti pronti, però che lo sia almeno l'amministrazione: piste ciclabili non unite tra loro, auto e moto sostanzialmente impunite parcheggiateci sopra (v.le delle Milizie, v.le Angelico, via Cicerone), più tutto il resto che sappiamo, per i numerosi tratti fuori pista

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