2009-02-14

Perché non possiamo non dirci ottimisti


Anche se la situazione è quella che è, ragionando nel lungo periodo non possiamo non dirci ottimisti. Per una serie di motivi.

Raggiungimento del fondo. In primo luogo, non possiamo andare peggio di così. Non un grande argomento, a prima vista. Potrà andare ancora un pochino peggio, diciamo per un altro anno o due, per raggiungere veramente il fondo. Siamo inseriti in un meccanismo tipicamente italiano di soluzione di problemi non in via preventiva, ma in via di cura. Questo sta avvenendo nel lungo periodo, circa da una ventina di anni a questa parte, cioè da quando le macchine hanno cominciato ad aumentare oltre i posti disponibili. Il raggiungimento del fondo non è un momento singolo visibile in maniera evidente, ma significherà semplicemente che la curva degli indignati aumenterà in maniera considerevole, raggiungendo in pochi anni delle soglie critiche. Semplicemente, raggiungere il fondo e poi ci sarà la cura.

Priorità degli interventi. In questo momento storico ci si sta occupando di questioni legate alla velocità e all'alcol. Non è ragionevole trattare solo questi, ma è spiegabile, in quanto apparentemente cause di morte e di disagio più evidenti. Successivamente, risolti - o parzialmente risolti - questi problemi, si arriverà anche alle cause indirette di morte, come l'inquinamento. Nel frattempo le ristrutturazioni dei marciapiedi, a livello progettuale, saranno sempre più belle, perché la capacità progettuale media aumenta, a livello di studi. E quindi saranno necessariamente sempre più incompatibili con le moto e le auto sopra.

Effetto traino. All'interno di sistemi più ampi, come uno stato o un'altra città, vale il principio della distanza, per cui una volta tornati da un viaggio sembra che quel modello non sia più importabile. Si sente infatti spesso dire “eh, ma in una città come Roma...”, per giustificare varie nefandezze. Se però il cambiamento inizierà da una zona di Roma, la differenza sarà più evidente. Questo è un elemento abbastanza casuale, perché dipende dalla circostanza che venga eletto questo o quel presidente di municipio o comandante della polizia municipale che abbia a cuore i problemi della viabilità. Può quindi avvenire domani o mai, ma per la legge dei grandi numeri è ragionevole che avvenga. Può anche avvenire che un pubblico ministero, tornando a settembre da una vacanza in Finlandia, non avvii il meccanismo “cittàcomeroma”, e inizi qualche procedimento per omissione di atti d'ufficio (avrebbe l'imbarazzo della scelta). Anche questo, per la legge dei grandi numeri, è ragionevole che avvenga.

Effetto traino da parte dei cittadini. Io so che oggi ci sono meno di 1.000 indignati in giro per la città, domani ce ne saranno più di 1.000, e in breve 10.000. Su questi temi indietro non si torna. Se fai dei viaggi e vedi come va all'estero, non puoi diminuire il numero di viaggi che hai fatto, ma al massimo aumentarli. Se sei sensibile sull'estetica di una piazza, domani non potrai volerla più brutta. Quando ti indigni è per sempre. A leggere le rubriche di lettere sui giornali sembrano già molti di più gli indignati, in realtà. Il superare alcune soglie critiche significa anche potersi far vedere. Attualmente la gente è spaventata, uno che parcheggia sugli scivoli dei disabili probabilmente potrebbe anche accoltellarti. Diverso se 5 persone si intendono con uno sguardo e spostano il motorino di peso, o restano immobili per non far parcheggiare alla fermata dell'autobus. Uno che ti lampeggia è un matto che ti lampeggia, due che ti lampeggiano sono due matti che ti lampeggiano, tre che ti lampeggiano sono tre matti che ti lampeggiano. Quattro che ti lampeggiano sono quattro persone che ti lampeggiano.

Civiltà e scuola. La civiltà media del mondo aumenta, anche se non sembra. Pensiamo ai progressi fatti rispetto al medioevo. Non mi spiego attualmente come sia possibile che uno parcheggi di fronte agli scivoli per gli handicappati, ma posso immaginare che il sistema educativo scolastico sia investito a sua volta da miglioramenti e da una naturale evoluzione, per cui, ragionando sempre sui grandi numeri, vedo sempre più difficile che si possa ripetere l'errore di non insegnare di non parcheggiare lì. Questo è comunque probabilmente già vero per quelli della mia generazione.

Telelavoro. Salvo scenari socio-politici più catastrofici, ipotizzando una linea del benessere che aumenti costantemente, ci saranno meno occasioni per uscire per forza di casa, e quindi meno traffico anche in questo senso. E ci sarà anche un maggior ordine, la burocrazia funzionerà un tantino meglio, per cui, almeno per le nuove generazioni, guiderò meno con l'ansia di perdere tutti i miei privilegi se non arrivo in tempo e/o non parcheggio vicinissimo e/o non avanzo millimetro millimetro quando il semaforo è rosso.

Gli altri ci guardano. Street-view a parte, l'anomalia sarà documentata e visibile. Si attiverà qualche meccanismo istituzionale di più ampio respiro, un'interrogazione del parlamento europeo, un ricorso alla Corte per i diritti umani e via dicendo. Serviranno dati, si dovranno dare risposte, e questo servirà anche a far aprire gli occhi sul problema.

Il ruolo di ATAC. Per la legge dei grandi numeri, prima o poi capirà che perde il 20% per inciviltà degli automobilisti, e comincerà a fare la voce grossa.

Il ruolo dei vigili. Probabilmente ora si viene emarginati all'interno del corpo, se si dimostra di lavorare assiduamente. Si sarebbe considerati dei “secchioni”, insomma. Dopo qualcosa cambierà, perché circoleranno in maniera più ampia gli studi sulle malattie, e se la linea del benessere complessivo aumenterà, anche grazie ai primi risultati nella circolazione, capiterà che chi sceglie un lavoro lo sceglie perché gli piace, e quindi sarà più efficiente e più orgoglioso di farlo (questa è ardita, lo so).

Eventi. Purtroppo, e questa è una nota veramente dolente, è molto probabile che alcuni di questi processi avverranno dopo una tragedia. Capiremo che non è molto il caso di tenere le moto parcheggiate sul marciapiede di fronte all'ingresso della metropolitana, quando i mezzi di soccorso resteranno veramente bloccati a Lepanto. Che rettori delle università, funzionari di ministeri, sottosegretari ecc., non esattamente soggetti nel mirino di Al-Qaeda, non è tanto giusto che abbiano un'auto blu, quando una di loro falcerà qualcuno per strada, e via dicendo. La civiltà media del mondo è anche passare dalla cura alla previsione, ma su questo non faremo in tempo.

Foto: Naked_Eyes

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