Dal Corriere della Sera di venerdì 21/3/08 (grassetto nostro), articolo presente anche su corriere.it:
... con una sirena che (anche laddove in funzione) non staccherebbe automaticamente la base sonora a maxivolume ma vi si confonderebbe, mentre pompieri e ambulanze non riuscirebbero ad avvicinarsi per l'ingombro delle auto in sosta vietata. Solo 112 potenziali superstiti sui 700 giovani che ballavano su questo Titanic durante il controllo del 24 novembre scorso ...
Si parla della chiusura di una discoteca di Milano, per il mancato rispetto delle norme di sicurezza. L'articolo aggiunge che quanto avvenuto si inserisce in un più ampio quadro di interventi del genere.
Non conosco esattamente quale sia la situazione a Roma, ma sulla base dell'esperienza diretta si può constatare come non sia tanto dissimile da quella di Milano: non è raro imbattersi in ristoranti con tavoli attaccatissimi, o locali sovraffollati con vie di fuga scarse.
Ci sono però altri luoghi da annoverare senz'altro tra i "sensibili": le stazioni della metropolitana e i loro accessi.
Nell'uscita della metro Flaminio c'era il problema dei venditori ambulanti che ostruivano i varchi di accesso alla metropilitana. E' stato risolto con un presidio fisso (misura esagerata, perché basterebbero interventi ogni 45-60 minuti).
A Lepanto, nonostante il presidio (anche qui sostituibile con interventi periodici), il problema non viene preso in considerazione, e quotidianamente ci sono decine di auto e moto nei divieti di sosta e di fermata, e sul marciapiede.
Quello che sembra non essere chiaro è che nei casi di "emergenza" viene a determinarsi una situazione, per definizione, "straordinaria".
In pochissimi minuti deve arrivare una quantità eccezionale di mezzi di soccorso (senza contare parenti, curiosi eccetera). Tanti mezzi dunque, forse anche più del necessario, ma è opportuno così, perché non si sa ancora bene cosa sia successo, e la situazione è assolutamente imprevedibile nel suo evolversi.
La maggior parte di queste foto è del 2006, e sono state scattate nello stesso giorno in cui è avvenuto l'incidente della stazione Vittorio Emanuele.
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