2008-06-07

Che fare (amministrazione)

Qualche possibile strategia per tentare di risolvere, a costo zero o quasi, i vari problemi connessi al traffico e suoi derivati. Qui riassumiamo quelle più o meno già viste nel blog, più altre, presentandole in tre post: uno (questo) dedicato all'amministrazione, uno ai mezzi pubblici e alla sensibilizzazione, e uno alle singole persone. In realtà il tutto andrà letto come un unico post, dal momento che alcune iniziative coinvolgono più soggetti.

Esistono poi tutta una serie di altre soluzioni più radicali e di larghissimo respiro, delle quali un giorno si potrà anche parlare. Per dirne una, spostare i Tribunali a Tor Vergata è sicuramente una di queste, così come la depenalizzazione del reato di danneggiamento se l'auto è in sosta vietata, che però è di fatto irrealizzabile, e via dicendo.

I princìpi di base da cui partirei, come si sarà più o meno intuito, sono due: i posti disponibili sono 100. Se le auto sono 110, ci sono 10 auto in più, che dal punto di vista economico occorre "eliminare". Le 10 auto in più sono in più in termini di strisce pedonali, scivoli per i disabili, incroci ostruiti, e di traffico inteso come spostamenti.

Un'altra conseguenza, non secondaria, è l'aumento dell'inquinamento: se le auto fossero 110, invece che 100, respireremmo il 10% in più di inquinamento. Nella realtà sono 160, e respiriamo aggiuntivamente più della metà dell'inquinamento.

Già partire da un cambiamento di mentalità, da parte dei vigili e non solo, sarebbe il 90% della soluzione del problema. Pensare cioè che il postulato iniziale non sia "le auto sono tot", ma "i posti sono tot".

L'altro punto di partenza sono le multe, intese non tanto, o non solo, come strumento punitivo, ma soprattutto come strumento economico. Si è visto che il tasso di educazione stradale è praticamente nullo, lavorare sulla sensibilizzazione è sì importante, ma ci toccheranno almeno un paio di generazioni di patentati ormai irrecuperabili.

Il principio è che se in un mese mi fanno 7 multe, forse potrei cambiare le mie abitudini. Una cosa che ho capito nel tempo è che in effetti non bastano due multe al mese, che sono in un certo qual modo messe in bilancio dalla gente, ma devono essere di più. Da non sottovalutare poi le rimozioni, che dal punto di vista psicologico valgono almeno come 5 multe. Comunque mi sembra che le rimozioni operino già ad un regime alto rispetto alle risorse disponibili.

Ora veniamo al come, e alle vere e proprie proposte. Alcune possono sembrare implicare un lavoro in più, ma a ben guardare, immediatamente o nel medio-lungo periodo, implicheranno del lavoro più razionale e salubre per i vigili, i primi ad essere esposti all'inquinamento, altra cosa che è bene ricordare, magari con degli aggiornamenti e dei corsi di perfezionamento periodici.

Lo strumento ideale mi sembra ancora essere quello del foglio elettronico di gestione, come proposto qualche tempo fa, che assegni ad ogni punto un codice di priorità, e venga aggiornato in letteralmente 5 secondi per determinare dove agire quel giorno. E questo si può fare con le risorse attualmente disponibili, visto che già nel quartiere ci sono 3-4 presidi fissi. Uno di questi presidi fissi potrebbe operare per un tot di ore al giorno al giro, mentre le restanti risorse lavorerebbero a chiamata o secondo le emergenze. Lavorare insomma come l'AMA, mediante un giro elaborato e prederminato automaticamente.

Una variante del foglio elettronico e del giro è partire da 4-5 punti chiave, e martellarli quotidianamente creando zone di legalità. Questo è più o meno ciò che a livello inconscio viene già fatto, per esempio a p.le Clodio, ed è un'idea simile a quella del presidio fisso, anche se più dinamica. Una volta liberata una zona, si può allentare la morsa con un passaggio ogni due giorni, o due ogni tre giorni, e dedicare un altro giorno ad una zona limitrofa, allargandosi in maniera radiale. L'inconveniente può essere che una volta che mi sono allontanato di due o più incroci, rischio di perdere il controllo sulla zona precedentemente liberata.

Il segnale che do, però, è che io amministrazione, se voglio, sono capace di riprendere il controllo di un punto chiave (può anche essere solo un incrocio, o una piazza). La zona liberata, inoltre, diventerebbe una sorta di isola felice, e sarebbe quella sì la miglior sensibilizzazione possibile, in primis per i cittadini residenti, che vedrebbero come può essere senza dover viaggiare.

Il primo punto chiave, per cominciare, potrebbe essere ovviamente Lepanto, che non è una mia fissazione, ma semplicemente quello in cui sono coinvolte direttamente il maggior numero di vite umane nel caso di incidente alla metropolitana (le uscite della metropolitana e tutte le zone di emergenza per i mezzi di soccorso sono occupate da auto e moto in sosta). Un altro potrebbe essere piazza Mazzini e poi due "minori", nel senso più semplici da realizzare e in minor tempo, per esempio piazza Monte Grappa e piazza Martiri di Belfiore.

Un altro aspetto su cui insistere è l'inserimento di paletti per non far parcheggiare, nei nuovi lavori di rifacimento dei marciapiedi. Questa cosa mi sembra che venga già fatta, anche se la gente riesce in qualche modo a parcheggiare male nonostante i paletti. Non sarebbe male prevedere, per ogni nuovo lavoro, una sessione speciale di multe, quotidiane o quasi a seconda delle disponibilità, per la durata di un mese circa.

Poi, potrebbero essere acquistate delle biciclette per i vigili, anche in relazione ai punti di cui sopra. Le piste ciclabili cominciano ad esserci, e la bicicletta dà, in certi casi, una maggior velocità di spostamento, e permette anche una certa vicinanza mentale ai problemi rispetto all'auto. Tutto è possibile, ma voglio vedere un vigile che non multi una moto su una pista ciclabile, andando egli stesso in bicicletta. Magari invece dell'acquisto della prossima auto potrebbero essere acquistate 20 biciclette.

Dovrebbe poi essere istituite una sorta di settimana della legalità, all'interno della quale si fanno le multe. Non è di largo respiro come soluzione, e lascerebbe il tempo che trova attualmente, ma può essere tenuta nel cilindro per una eventuale fase due.

Vedi anche: Che fare (mezzi pubblici e sensibilizzazione) e Che fare (persone)

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